Agriturismo Marche:Borghi nelle Marche

 

 

IL FALCO

Borghi e Castelli in provincia

Abbadia di Naro

8km. MAPPA
"Il Castello è situato nel Comune di Cagli in località Abbadia di Naro. Il castello passò dalla famiglia guelfa dei Siccardi (1200) a quella ghibellina dei Mastini (1300) con Nolfo Mastini che sposò Calapretissa, sorella del Conte Antonio di Montefeltro, per poi passare nella seconda metà del Cinquecento ai Berardi che si estinsero con la morte del conte Camillo. Nel 1798 il castello venne ceduto ai Moscardi di Cagli ai quali subentrò prima la famiglia Priori e poi la famiglia Cresci. Gli odierni proprietari sono i De Sirena che consentono l'accesso al pubblico una volta al mese.

 

Auditore

57km.MAPPA
Domina la media valle del Foglia dall'alto di uno sperone di roccia, pittoricamente dislocato in pendenza con un dislivello di circa 100 metri. Nel XIV secolo il paese era soggetto ai signori di "Lauditorio" la cui famiglia finì però disgregata a causa di una politica di alleanze decisamente sbagliata che portò i Malatesta al dominio del luogo fino al 1463 e poi i Montefeltro che l'aggregarono al territorio del ducato di Urbino fino alla sua devoluzione alla Santa Sede (1631). La denominazione di Auditore (dal latino Auditorium) viene fatta risalire al fatto che il paese servì ai Malatesta come ai Montefeltro quale luogo in cui venivano discusse le cause e le controversie. Per l'odierno visitatore l'abitato conserva ancora le antiche mura con due torrioni e la severa torre civica a base circolare e cella esagonale (sec. XV) che domina sul borgo medievale. Immediatamente fuori dalle mura, la chiesa parrocchiale custodisce una tela ("La Pentecoste") eseguita nel 1772 da Marino Medici.

 

Belforte all'Isauro

36km. MAPPA
"Il castello di Belforte all'Isauro edificato nel tardo medioevo su un precedente insediamento longobardo del VI secolo dopo Cristo si erge quasi a protezione del paese che si adagia fra le colline dell'Appennino Marchigiano proprio in quel lembo di terra che si incunea fra l'Umbria e la Toscana. Le sue origini vengono fatte risalire dagli storici al VI-VII secolo d.C. si hanno testimonianze di numerosi rifacimenti, ma l'impronta definitiva si deve all'estro del noto architetto Francesco di Giorgio Martini che lo riedificò per il volere del Duca Federico da Montefeltro.


Candelara

64km. MAPPA
"Il castello di Candelara, con la cinta muraria ancor oggi ben riconoscibile, è sorto dopo il Mille costituisce un gioiello della architettura militare del '400 per la cui realizzazione intervenne anche l'architetto Matteo Nuti. è un luogo ameno e panoramico dove si respira un'aria d'altri tempi. In questo castello si rifugiò Federico Barbarossa nel 1176 dopo aver subito la sconfitta adopera della Lega Lombarda capeggiata da Alberto da Giussano. Dalla piazzetta, in cui fino a poco tempo fa era aperta una caratteristica osteria, si accede nell' antico borgo che conduce verso la restauranda Chiesa di San Francesco, a sinistra si trova invece la quattrocentesca Chiesa di San Giovanni. Da non perdere la visita alla Pieve di Santo Stefano, centro della vita religiosa di un piccolo insediamento umano, qui dedicato a Santo Stefano protomartire, ha origini molto antiche, risalenti al VI-VII secolo, sorta cioè prima del Castello...".

 

Cerasa

53km. MAPPA
Il nome, Cerasa, pare risalga al Monte della Ceregia, dove il castello fu ricostruito dopo la distruzione del primo, detto castello di Quercifissa e dipendente dall'abbazia di San Paterniano di Fano, come attesta un documento del 1156. L'abitato presenta un perimetro murario scarpato abbastanza integro, con tracce di beccatelli, torri e porta. Oltre alla piazza e ai suggestivi vicoli tra piccole case a schiera con orti, sulla piazza da notare è il portale in mattoni e arenaria di casa Giraldi con stemma in cotto di Eugenio Beauharnai. Nei dintorni di Cerasa merita una visita, anche per il paesaggio che le fa da contorno, la cosiddetta Grotta di San Paterniano, dal nome del santo patrono di Fano e primo vescovo della città (IV sec. d.C.) che sembra vi abbia trovato rifugio durante le persecuzioni cristiane.


Fossombrone castello di Torricella


31km. MAPPA
Antica cittadina di origini romane posta nella media valle del Metauro, lungo il percorso dell'antica Flaminia, chiusa tra i contrafforti delle Cesane e il ripido versante settentrionale del colle dei Cappuccini, dista da Fano e dal mare 25 km. Sorge poco più a monte della piana fluviale dove si estendeva l'abitato di Forum Sempronii, così forse denominato dal tribuno della plebe Gaio Sempronio Gracco quando sorse in applicazione della lex Sempronia (attorno al 130 a.C.). Di quel municipio, distrutto durante le invasioni barbariche, stanno lentamente riemergendo i resti in località S. Martino del Piano dove è stato istituito un importante parco archeologico.

 


Frontone

34km. MAPPA
La storia di Frontone è legata soprattutto al suo Castello, conteso da principi e da guerrieri per il dominio delle contrade circostanti e che oggi rappresenta uno dei più chiari esempi di architettura militare dell'XI secolo. Per lunghi periodi dovette sottostare alla giurisdizione di Cagli e poi a quella di Gubbio. Dal 1291 al 1420 i veri signori di Frontone furono i Gabrielli di Gubbio. Spodestata la signoria dal Conte Guidantonio di Urbino, Frontone s'inserisce, per oltre un secolo, nella storia dell'illustre famiglia dei Montefeltro e di quella dei Della Rovere che le succedette nel possesso del Ducato di Urbino. Nel 1445 Sigismondo Malatesta di Rimini in guerra contro il Duca Federico da Montefeltro, tentò di togliergli il Castello, ma il personale intervento del duca Federico mise in fuga i Malatesta.

 

Gradara

60km. MAPPA
Sorge sul crinale di un colle, ben visibile con la sua robusta cinta di mura e bastioni e con l'imponente mole della celebre rocca. Visione decisamente suggestiva per chi percorre la superstrada adriatica o la statale ad essa affiancata. Dotato di una prima torre medievale di difesa (il 'Mastio') nel 1150, il 'castello' di Gradara fu reso indipendente dall'amministrazione pesarese ad opera di Piero e Rodolfo De Grifo. Successivamente i Malatesta, dopo aver acquistato il castello dai De Grifo, trasformarono la torre in rocca con tanto di primo girone di mura; successivamente aggiunsero anche i settecento metri del secondo girone con le diciassette torri merlate e i tre ponti levatoi che resero imprendibile il fortilizio. Cessata la dominazione malatestiana, il castello passò agli Sforza che vi lasciarono il loro segno, aggiungendo il bel loggiato interno, lo scalone e gli affreschi che ornano ancora oggi alcune stanze, comprese quelle dell'appartamento ove visse per tre anni Lucrezia Borgia dopo il matrimonio con Giovanni Sforza (1493).



Mondavio

51km.MAPPA
Adagiato su una collina a 280 mt. sul livello del mare, fra le valli dei fiumi Metauro e Cesano, con vedute che si dispiegano fra l'Adriatico e l'Appennino, Mondavio vanta un centro storico fra i meglio conservati delle Marche. Ancora oggi è chiuso in una cinta muraria che si estende per 780 m. Rientra tra "I Borghi più belli d'Italia" e vanta la Bandiera Arancione e la Bandiera Verde. La Rocca è il principale monumento di Mondavio. Fu commissionata da Giovanni della Rovere, insieme ad altre rocche del ducato, all'architetto senese Francesco di Giorgio Martini e costruita tra il 1482 e il 1492. Non avendo mai subito attacchi è ancora in ottimo stato. Il mastio ad otto facce domina la maestosa fortezza e si collega ad un camminamento, protetto da un torrioncino, che porta ad una massiccia torre semi-circolare, unita con un ponte al rivellino d'ingresso.

 

Montelabbate

56km. MAPPA
Montelabbate si estende nella parte terminale della vallata del fiume Foglia, a 10 km dalla costa adriatica e dalla città di Pesaro. Il centro dell'attuale abitato si sviluppa su un'area che fin dal periodo medievale fu sede di uno dei più importanti mercati del pesarese: di qui il toponimo "Borgo Mercato", introdotto per indicare questa parte dell'abitato, distinguendola da quella che, con l'edificazione del castello (XI secolo), si era andata sviluppando alla sommità del colle soprastante. Il corso principale, via Roma - già Borgo Mercato, si apre con il nuovo municipio; accanto sorge lo storico palazzo comunale la cui mole, per la massiccia torre dell'orologio che s'innalza al centro della facciata, trova dimensioni corrispondenti soltanto nel prospiciente palazzo Marcucci (XIX secolo).

 

 

 

 Piobbico

0km
"Il Castello Brancaleoni è un'imponente costruzione medievale-rinascimentale con le sue 130 stanze. L'ingresso gotico del Castello è sormontato dalla Torre dell'Orologio con il peculiare andamento antiorario. Entrati ci si trova nella Piazza Pubblica dove si può percorrere la Via Pubblica e il corridoio a cielo aperto della parte residenziale privata, visitare la Chiesa ottagonale di San Carlo Borromeo ricca di stucchi, affreschi e con … il passaggio segreto. Il cortile d'onore, ideato e fatto costruire dal Conte Guido Antonio I, capitano del Duca Federico di Montefeltro, risale al decennio1470-80, infissa nella parete sud del cortile si trova lo stemma del Duca di Urbino, consegnato ai Brancaleoni dallo stesso Federico dopo la concessione del titolo ducale nel 1474. Questo cortile rettangolare, circondato da un portico ad arcate sostenute da colonne doriche, richiama il più ampio e maestoso cortile del Palazzo di Urbino. A pianoterra è ospitato il "Museo degli antichi mestieri" dove fanno bella mostra i telai settecenteschi per la produzione artigianale del tappeto artistico di Piobbico e sono conservate le essenze naturali per la colorazione della lana (per es. il guado), oltre agli altri strumenti della civiltà contadina (carbonaio, falegname, fabbro, ecc.).

 

 

San Costanzo

51km. MAPPA
"Il Torrione di San Costanzo venne fatto costruire nella seconda metà del Quattrocento su volere di Giovanni Della Rovere, sulla stregua dei masti di Mondavio e Mondolfo. In quegli anni tutto il centro di San Costanzo venne rafforzato dal punto di vista militare e difensivo, tramite numerosi interventi alle mura del centro e ad altre fortificazioni, su volere anche di Antonio Piccolomini, nipote di papa Pio II, nel 1462. La storia del Torrione è strettamente legata alle vicissitudini di San Costanzo, centro da sempre ubicato lungo la strada di crinale che unisce Mondavio e Orciano a Mondolfo, e quindi di rilevante posizione strategica. Al Torrione si è poi innestato, nei secoli successivi, l'imponente impianto dell'attuale Teatro Comunale.

 

 

Sant'Angelo in Lizzola -Vallefoglia

52km. MAPPA
"Venne costruito a partire dal 1588 su disegno dell'architetto Giovanni Branca; dell'edificio originale, quasi completamente ricostruito dopo la II guerra mondiale, resta oggi solo la torre, alta 20 metri, che domina l'intero paese ed è visitabile, spingendosi fin sulla cima, da dove si gode lo splendido panorama delle valli circostanti. Durante il 1400 Sant'Angelo in Lizzola entrò nella sfera di influenza degli Sforza, signori di Pesaro; seguì poi le vicende del Ducato di Urbino, quando il Papa Giulio II cedette i territori sforzeschi al Duca Francesco Maria della Rovere nel 1513.

 

Sassocorvaro

48km.MAPPA
Sassocorvaro si erge su un colle che domina la valle del fiume Foglia. Tra Sassocorvaro e la sua frazione di Mercatale si estende un lago artificiale, chiuso da una diga, che porta il nome della suddetta frazione. Il centro storico, ancora cinto da mura, conserva le tre originarie porte d'accesso e un torrione di vedetta quadrangolare. Il borgo è dominato dalla possente Rocca Ubaldinesca (1475), dalla singolare struttura zoomorfa a forma di testuggine, posta a guardia della Valle del Foglia. Fu costruita da Francesco di Giorgio Martini (1439 - 1502), nei primi anni del suo servizio come architetto ed ingegnere militare del duca Federico da Montefeltro. La fortezza appartenne comunque a Ottaviano degli Ubaldini, fratellastro del duca.

 

Urbino

30km. MAPPA
Ogni visitatore in vacanza che si appresti a scoprire le bellezze della regione Marche partendo dall'agriturismo Il Falco non può di certo tralasciare la città di Urbino, distante 29 km da Piobbico. Urbino, capitale storica dell'omonimo ducato e sede di una rinomata Università, si distingue, oltre che per i suoi tesori d'arte, soprattutto per la posizione elevata sulla cima di due colli e lungo le loro pendici. Con le strette vie e le mura antiche, ha preservato la fisionomia di cinquecento anni fa ed è una meta primaria durante una vacanza nelle Marche.